Tavolo moda
Tavolo Moda presieduto dal ministro Adolfo Urso, presenti il viceministro Valentino Valentini, i sottosegretari Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci, i rappresenti del ministero dell’Ambiente e Sovranità Energetica il viceministro Vannia Gava e della Cultura il sottosegretario Lucia Borgonzoni le associazioni di categoria e i sindacati del settore.
Il Tavolo Moda, nato nel 2009 proprio su impulso di Urso, che all’epoca aveva la delega per il Commercio con l’Estero, è tornato a riunirsi in modo più assiduo dal 2021 per rispondere alle esigenze del settore, particolarmente colpito durante la pandemia.
Durante la riunione, la prima presieduta dal Ministro Urso, sono state presentate azioni che il Governo sta mettendo in campo per sostenere il settore e contrastare le nuove sfide globali tra cui la concorrenza sleale e la lotta alla contraffazione. Più in particolare Urso ha preannunciato l’adozione di incentivi per sostenere l’export puntando a politiche industriali in risposta alle nuove sfide cinesi e americane (Buy European) e la riforma del settore della formazione professionale, eccellenza della filiera italiana, con riforma degli ITS e la creazione del liceo del Made in Italy.
“L’industria italiana della Moda – ha dichiarato il Ministro nel suo intervento – è l’emblema del Made in Italy nel mondo e rappresenta un comparto produttivo di enorme importanza per l’economia del nostro Paese e trova la sua esaltazione nella nuova denominazione del Ministero che significa una nuova e più significativa mission. La riunione di oggi arriva in un momento cruciale in cui stiamo preparando le basi di una politica industriale europea. Mercoledì sarò a Bruxelles per una serie di incontri per sostenere le posizioni dell’Italia e delle sue imprese, come le modifiche al Regolamento Ecodesign”.
I rappresentanti del settore hanno sollecitato misure per investimenti in sostenibilità, aiuti per la digitalizzazione, sostegni finanziari per export. Tutte richieste che verranno presentate dal ministro Urso alla riunione istitutiva del nuovo Comitato Interministeriale del Made in Italy nel mondo (CIMIM) che si terrà giovedì prossimo.
“Stiamo anche lavorando – ha continuato Urso – per trovare nuove risorse per Transizione 4.0, dal momento che negli ultimi mesi del 2022, grazie anche all’attenzione mediatica che abbiamo dato alla misura, le domande hanno avuto una improvvisa e forte accelerazione, specialmente nel mese di dicembre 2022, portando a oltre 150.000 le imprese che hanno utilizzato gli incentivi previsti dal Piano esaurendo così i fondi disponibili. Grazie a questi successo, ora dobbiamo trovare altre risorse in altri capitoli. Su questo punto c’è interlocuzione costante con ministro Fitto e le istituzioni europee”.
Il comparto moda abbigliamento e tessile vede coinvolti 600 mila addetti ai lavori con quasi 100 miliardi di fatturato complessivo, la metà del fatturato europeo, con un aumento del 10% delle esportazioni. L’Italia è oggi il terzo esportatore mondiale con una quota di mercato del 5,3%, dopo Cina e Germania. “Il sistema moda è l’avanguardia del Made in Italy e come tale va valorizzato, cosa che faremo anche nel collegato alla manovra finanziaria”.